“Agricoltura Ambiente Territorio“ Tavola rotonda con i candidati sindaco di Squinzano

Tavola rotonda con i candidati sindaco di Squinzano 26 maggio 2018

Di Antonio CanzioMalachianta ha tenuto il 26 maggio 2018 nell’area dell’Ex Cinema Vallone a Squinzano un convegno strutturato su un tavolo squisitamente tecnico per informare, con esperti del settore, le aziende del comparto delle opportunità in merito ad agevolazioni ed incentivi previsti per l’agricoltura, ma anche un occasione di confronto sulle criticità dell’accesso agli stessi.

L’idea, sin da subito, è stata di portare il convegno in piazza, tra la gente, nel periodo primaverile. E nelle more delle disponibilità dei relatori, cogliendo l’occasione delle elezioni amministrative abbiamo deciso, di concerto con i partecipanti, di organizzare il convegno in una tavola rotonda con i candidati alla carica di sindaco alle elezioni del prossimo 10 giugno, in un confronto tra idee e programmi elettorali.

Ci hanno gratificato della loro presenza e con i loro interventi: i candidati delle liste in lizza per la poltrona di primo cittadino squinzanese; i relatori Emanuela Paola Vitali presidente di ConfimpreseSalento; Pinuccio Giuri presidente di Unione Coltivatori Italiani LecceLuigi Russo Csv Salento; Ivano Gioffreda di Spazi Popolari; Crocifisso Aloisi assessore comune di Galatone con delega all’agricoltura.

L’agricoltura a Squinzano era un lustro da far invidia. Ha dato esempio di produttività nell’hinterland salentino, basta pensare alla produzione di olio e di vino, alle decine di stabilimenti vinicoli che erano presenti, ai frantoi, al tabacchificio. A quanto fosse il settore trainante dell’economia squinzanese e non solo.

Squinzano era epicentro della produzione agricola dall’estremo sud leccese al nord brindisino. Quante aziende nel nostro comune sono attive oggi , rispetto ai numeri del passato ?

Assistiamo ad un settore primario trascurato e snobbato rispetto agli investimenti nel settore terziario. Una vocazione agricola andata a calare sempre maggiormente in maniera esponenziale, quali siano i fattori di tale decrescita settoriale? Uno su tutti è il fattore reddituale.

Fa riflettere nel vedere una controtendenza squinzanese o comunque locale, rispetto a un trend nazionale in ripresa che ci proietta un ritorno al comparto agricolo soprattutto tra i giovani imprenditori che con incentivi e start up innovative dimostrano che con strumenti e mezzi adatti, anche con l’introduzione di tecnologie hi tech e strategie di marketing come l’agricoltura non rappresenti, come erroneamente pensato il passato, ma il futuro.

Fa soprattutto riflettere e ben sperare l’impatto che avrebbero tali strategie aziendali nei territori come i nostri che pullulano di bio diversità, di un clima benevolo tutto l’anno e di un territorio dove campagna e mare si uniscono e si coniugano in un raro quadro di una bellezza unica.

Bisogna investire in una formazione continua sugli scenari settoriali, aggiornarsi, saper investire sul cibo sano, biologico, il contadino che fornisce prodotti sani. Saper promuovere il prodotto locale tipico, il made in italy, creando prodotti di nicchia, unici, che identificano il territorio. Così si può combattere un mercato globale.

I mezzi ci sono, serve il coraggio di una scelta, l’amore per la propria terra e perché no, anche un pizzico di follia nello scommettere su una sfida che apparentemente possa sembrare una sconfitta ancor prima di affrontarla, ma così non è.

Bisognerebbe cambiare prospettive e piuttosto che orientarsi su logiche personalistiche, pensare a realtà di filiera, cooperative e consortili di produzioni a Km0.

A tal proposito ci preme citare un nome: si chiama Gianfranco Cazzolla ha meno di 40 anni e ha costituito da poco una start up, ha creato un marchio che si chiama Bozzi – Corso. Con questo marchio imbottiglia vini locali, nella fattispecie il primitivo di Manduria e lo commercializza sul mercato globale.

Ci ha raccontato che di recente è stato premiato il suo prodotto in una importante fiera negli Stati Uniti d’America, e che il vino da lui commercializzato viene servito in ristoranti di New York. Gianfranco ha combinato una serie di elementi: il coraggio di rischiare in proprio partendo da zero con una start up, ha puntato su un eccellenza del territorio (il primitivo di Manduria), ha combinato la tradizione del prodotto agricolo con l’innovazione tecnologica promuovendo la sua attività tramite web e social.

Oggi Gianfranco afferma con orgoglio di raccogliere soddisfazioni professionali e gratificazioni economiche nel veder il frutto del suo coraggio e del suo lavoro premiati, di essersi costruito un lavoro e un futuro dignitoso scommettendo sulla propria terra.

Aspetti produttivi e di sviluppo che possono coniugarsi bene solo in un regime di rispetto dell’ambiente e della tutela del territorio, che ne tuteli la bellezza, la bio diversità, che abbandoni il ricorso agli agenti chimici applicando un sistema di coltivazione naturale.

Combattiamo l’inquinamento esterno con l’amore verso l’ambiente e il territorio, combattiamo chi vuol cambiare l’assetto storico e colturale del nostro territorio tutelando il paesaggio, conservando le colture autoctone e proprie del territorio. Così cacceremo via le lobby delle industrie ogm, farmaceutiche e le agro mafie che hanno puntato gli occhi sulla Puglia per i loro sporchi affari.

Crediamo che la politica possa garantire tutto questo? Se lo pensiamo sbagliamo. Pensiamo che la politica possa mettere in atto in tutte le sue competenze, un impegno tale da consentire una trasparente e diretta informazione e affiancamento ai cittadini che investono nel comparto agricolo, e l’indotto ad esso collegato del turismo sostenibile ed enogastronomico? Questo è quanto dobbiamo auspicare e aspettarci come risposta della politica locale alle nostre esigenze.

Ogni cittadino, con le proprie azioni è responsabile del suo destino e delle generazioni che verranno.