Deroghe autorizzazioni temporanee e prodotti illegali
Tra i prodotti fitosanitari più venduti nel mondo ci sono glifosato, il paraquat, l’atrazina e i neonicotinoidi. Questi prodotti hanno in comune il fatto di essere considerati pericolosi per l’ambiente e per l’essere umano: il glifosato è nella lista dei prodotti probabilmente cancerogeni, il paraquat è altamente tossico, l’atrazina è un interferente endocrino e i neonicotinoidi sono estremamente dannosi per diversi organismi viventi, tra cui le api.
Inoltre, nelle colture europee si trovano anche tracce di pesticidi il cui utilizzo è stato vietato dalle autorità. Ciò è dovuto all’uso di prodotti illegali e contraffatti che rappresentano fino a 14% del mercato dell’Unione europea (come dimostra il maxi-sequestro in Europa di pesticidi contraffatti provenienti, tra gli altri Paesi, da Svizzera, Colombia e Stati Uniti, per un valore di 94 milioni di euro).
Ma un ruolo decisivo lo hanno anche le numerose deroghe e autorizzazioni temporanee che gli Stati membri europei hanno concesso. Negli ultimi sei anni sono almeno 3.600 le autorizzazioni e Paesi come Francia e Belgio utilizzano anche i fondi comuni della PAC per sovvenzionare tali esenzioni.
Fonte: tratto da un articolo di Maurizio Bongiovanni su Valori.it
Approfondiamo
Il regime derogatorio temporaneo in materia fitosanitaria è disciplinato dall’articolo 53 del Regolamento CE/1107/2009. In base a tale articolo uno Stato membro può rilasciare, su motivata richiesta e in via eccezionale, l’autorizzazione d’impiego di prodotti fitosanitari non disciplinati dall’ UE.
Il Pesticide Action Network (PAN), una rete internazionale di organizzazioni non governative contro l’uso di pesticidi, ha rivelato che, tra il 2019 e il 2022, 14 di 24 prodotti vietati in UE hanno ottenuto un totale di 236 autorizzazioni di emergenza.
In Italia i fumiganti per esempio, rappresentano il 16% dei quantitativi venduti (dato ISTAT 2020) e sono usati principalmente in Sicilia, Lazio. Campania, Veneto, Emilia Romagna. L’Italia è il paese europeo dove si fa maggiore uso relativo di fumiganti, segue la Spagna con il 10%.
Sui dati di vendita raccolti ogni anno da ISTAT vige il “segreto statistico”, che non permette di conoscere i quantitativi venduti di prodotti fitosanitari per singolo prodotto, come sarebbe utile e necessario, ma soltanto in forma aggregata come erbicidi, insetticidi, fumiganti ecc.
Va ricordato che in Italia sono autorizzati prodotti fitosanitari relativi a quattro sostanze attive che risultano ancora in attesa di valutazione in UE.
Le quattro sostanze non ancora valutate in UE sono erbicidi, Cloquintocet-mexyl che può causare danni agli organi in caso di prolungata esposizione, molto tossico per gli organismi acquatici. A livello ambientale presenta elevata persistenza in acqua, Cyprosulfamide per questa molecola non vi sono dati di alcun tipo ne eco-tossicologici ne ambientali, Isoxadifen-etile elevati pericoli per effetti acuti e per effetti a lungo termine per gli organismi acquatici. Assenti i dati ambientali eco-tossicologici di organismi terrestri, Mefenpyr-dietile tossico per organismi acquatici con effetti a lungo termine, molto tossico per i mammiferi, nell’ambiente elevata persistenza della molecola in acqua e soprattutto nei sedimenti acquatici.
Conclusioni
In sostanza queste molecole sono presenti, utilizzate e autorizzate anche in Italia pur in assenza di dati, non valutate dalla UE e tutto ciò arriva sulla nostra tavola nell nostre mense, nei nostri asili.
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