Nel settore agroalimentare, il km0, chilometro zero, identifica una politica economica o commerciale che predilige i prodotti locali o comunque i prodotti che nella loro filiera produttiva percorrono pochi chilometri, riducendo così l’impatto ambientale causato dal trasporto degli stessi. Il concetto di chilometro zero viene spesso abbinato ad altre pratiche come quelle di agricoltura biologica, agricoltura sostenibile e di agricoltura sociale, che hanno in comune il tentativo di introdurre principi etici alla filiera produttiva, e di opporsi agli effetti più nocivi della globalizzazione economica.
Gli alimenti a Km0, definiti anche “a filiera corta”, sono prodotti locali che vengono venduti nelle vicinanze del luogo di produzione. Il nome Km0 allude infatti al numero di chilometri che servirebbe per il trasporto e la distribuzione, quest’ultima dal produttore al consumatore.
Quali sono i vantaggi del Km0 e della filiera corta?
Grazie all’assenza di passaggi garantiscono più freschezza e stagionalità (frutta e verdura appena raccolti vengono subito vendute senza bisogno di pensare a sistemi di conservazione per il trasporto), la valorizzazione dei prodotti locali tipici.
Perché è preferibile comprare prodotti locali?
Comprare prodotti locali significa innanzitutto limitare le spese economiche e ambientali del loro trasporto – su ruote e aereo. È molto semplice: se compri locale, riduci il carburante necessario per acquistare beni per le nostre case, attività commerciali e da mettere in tavola.
Gli acquisti diretti dai produttori locali consentono loro di mantenere un maggiore controllo sui prezzi dei propri prodotti e di ottenere un guadagno in linea con il loro lavoro. Ciò contribuisce a preservare l’economia delle comunità locali, a sostenere le aziende familiari e a creare nuovi posti di lavoro.
Perché è preferibile consumare i prodotti a km0?
Perché i cibi a Km0 sono considerati più salutari e nutrienti. Optare per il consumo di prodotti a Km0 significa scegliere di mangiare alimenti freschi, genuini e salutari che non hanno avuto bisogno dell’aggiunta di conservanti e altre sostanze chimiche.
Quali sono i prodotti locali?
Quando si parla di prodotti locali si fa riferimento a tutti quegli alimenti provenienti da zone limitrofe a quelle di vendita, scegliere cibi di questo genere, significa innanzitutto compiere una decisione consapevole, risparmiosa ma soprattutto genuina.
Cosa si intende per prodotti di filiera corta?
La filiera corta (o canale corto o vendita diretta) è una filiera produttiva caratterizzata da un numero limitato di passaggi produttivi, e in particolare di intermediazioni commerciali, che possono portare anche al contatto diretto fra il produttore e il consumatore.
Un esempio di canale corto quello delle arance in Sicilia, o le mele del Trentino, che acquistate dal produttore al consumatore senza intermediari, attiva la filiera corta, in questo caso non a km0.
Qual è la differenza tra filiera corta e lunga?
Nelle filiere corte i prodotti vengono in genere distribuiti tramite vendita diretta, mercati locali, o piccoli commercianti locali. La commercializzazione dei prodotti delle filiere lunghe, invece, avviene tramite la grande distribuzione.
La filiera lunga è la tipologia caratterizzata da un numero elevato di intermediari e dalla lontananza tra luogo di produzione e di consumo (per esempio supermercati).
Perché è meglio mangiare frutta e verdura di stagione a km0?
Aiuta a ridurre l’impatto di additivi sull’ambiente e sulla nostra tavola perché quando la frutta e la verdura vengono coltivate nel loro periodo naturale, crescono e prosperano senza il bisogno di essere modificate per crescere e per resistere alle malattie.
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