Azioni efficaci, economiche e sensate contro la crisi idrica ne abbiamo?!

A cura della azienda Agricola Torre dei Mastro di Francesco Mastroleo

👉 A destra un campo di ulivi e ciliegi, né arato, né trattato, che ogni anno, appena dopo lo sfalcio del foraggio, si ricopre spontaneamente di erba medica, garantendo per tutta l’estate un terreno fresco e umido.
👈 A sinistra quello del vicino. Arato più volte. Diserbato. Fertilizzato. Trattato.
😅 Indovinate chi dei due soffrirà più la crisi idrica che si sta preannunciando…

Azioni efficaci, economiche e sensate contro la crisi idrica ne abbiamo?!


Alcuni spunti contadini, senza pretese…

Tutto in 10 punti fondamentali:

  1. Preservare, custodire, incoraggiare la sostanza organica nei terreni! Ogni 1% di sostanza organica accumula circa 80.000 litri di acqua per ettaro (agisce come una spugna).
  2. Lasciare i terreni coperti, soprattutto nei mesi più caldi. Arare solo per seminare e sempre e solo a livello superficiale. Pacciamare. Sfalciare. Trinciare. Tutto ciò riduce l’evaporazione, diminuisce il riscaldamento del suolo, preserva la sostanza organica. La terra rimane viva e la richiesta idrica delle colture è meno intensa perché le piante trovano già nel suolo acqua e nutrimenti.
  3. Piacere ai lombrichi. Un terreno ricco di lombrichi ha meno sete. La sostanza organica prodotta grazie a loro è in grado di trattenere una quantità di acqua fino a 20 volte il suo peso che in un suolo agrario può variare da un minimo di 40 a un massimo di 120 tonnellate per ettaro. Inoltre i lombrichi smuovono il terreno in modo sano, senza scoprirlo ma permettendogli di “respirare”.
  4. Non compattare il suolo. Ridurre i passaggi sulle superfici coltivate e evitare mezzi meccanici pesanti è fondamentale per mantenere un suolo sano, ossia composto per circa il 50% di spazi “vuoti”, attraverso i quali filtrano aria e acqua e si facilita lo sviluppo delle radici delle piante e la loro crescita.
  5. Prediligere la biodiversità. Le monocolture impoveriscono i suoli e riducono la sostanza organica diminuendo la capacità di accumulo di acqua nei suoli. Al contempo sono altamente energivore e avide di acqua per la loro sopravvivenza.
  6. Non utilizzare plastica nei terreni. Le serre così come i teloni dei vigneti di uva impediscono il normale ciclo dell’acqua, agendo come una barriera tra il suolo e l’atmosfera.
  7. Abbandonare pesticidi e fertilizzanti, che non solo intaccano micloflora e microflauna dei suoli, riducendo la capacità del suolo di accumulare acqua, ma vanno altresì ad inquinare quella di falda che resta.
  8. Lasciar perdere Ogm, Nbt, Agricoltura 4.0 o qualsiasi altra soluzione “green” provino a propinare. La “rivoluzione verde” docet. Superintensivo, monocolture, brevetti, veleni… proprio il “progresso”, venduto dalla scienza dell’agrochimica e del petrolio, ci ha condotto fin qui, ai margini di un deserto. Lasciamo stare!
  9. Seminare varietà autoctone, resistenti, non brevettate… quelle scelte dalla natura e non quelle create dall’uomo. Che la prima ne sa sempre qualcosina in più. Le piante native di un luogo hanno bisogno di meno input energetici ed idrici perché già adattate nel corso dei secoli. Hanno più proprietà nutrizionali e più possibilità di sopravvivere ad eventi avversi. Danno di più e chiedono di meno.
  10. Piantare alberi. Piantare alberi. Piantare alberi. E non abbattere gli esistenti! Le chiome raffreddano il terreno, limitano l’evaporazione, sono dimora per animali, funghi e insetti, aumentano la biodiversità. Le radici contrastano il dissesto idrogeologico, alimentano il terreno, influenzano la capacità totale di acqua nel suolo. Combattono il deserto. Coltivare tra gli alberi riduce tantissimo l’intervento idrico apportato perché le piante trovano già tutto il necessario in un habitat a loro congeniale.

Ultimo ma non ultimo!

Raccogliere il più possibile e non sprecare. Nel terreno come altrove.

Immagazzinare acqua è fondamentale: nel suolo, nei pozzi, nelle falde, nei canali, nei laghi, negli alberi. Non sprecarla è vitale.

Fonte: https://www.torredeimastro.it/2022/06/24/crisi-idrica-soluzioni-utili-ed-efficaci-a-partire-dalla-terra/

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