I Limoni del Sudafrica in Calabria

La riflessione di Enrico Tricarico ci riporta al senso è l’importanza dei gruppi di acquisto che si attivano per sfuggire alle logiche della grande distribuzione che, come nel caso dei limoni ma non solo, non tiene conto del danno provocato in primis alla nostra salute oltre quello provocato ai piccoli produttori locali.

Per questo il nostro consiglio e invito è di cercare il gruppo di acquisto più vicino a casa, oppure di crearne uno.

La riflessione

“Questa apparentemente anonima etichetta mi ha fatto molto riflettere.
In un supermercato di San Marco Argentano, oggi, ho scoperto che questi bei limoni sfusi vengono dal Sudafrica.

Siamo a 30 km dalla piana di Sibari, dove i limoni crescono gustosi e rigogliosi grazie ad un fantastico microclima, ma questo alla Grande Distribuzione Organizzata non interessa, la logica è sempre e solo quella di massimizzare i profitti ed eludere le regolamentazioni.
I gialli limoni sudafricani, per arrivare a queste latitudini hanno affrontato un viaggio di 12.000 km.

Nel frattempo, a bordo di una grossa nave cargo, hanno fatto un bel bagnetto nell’Imazalil (sostanza moderatamente cancerogena e parzialmente vietata nell’UE) per proteggersi da funghi e muffe.

Di conseguenza, come indicato in etichetta, la loro buccia non è più utilizzabile per preparazioni alimentari.

Nonostante i trattamenti fitosanitari, molti limoni sudafricani arrivano infetti e pieni di parassiti, mettendo a serio rischio anche le coltivazioni locali. Nonostante i diversi passaggi logistici, il lungo viaggio ed i rincari, il loro prezzo resta incredibilmente basso, lasciando comprendere che chi li ha raccolti è stato certamente sfruttato.

Questa breve storia ci comunica tanto, ci indica quanto tutto il sistema economico e produttivo calabrese (non solo calabrese) sia un colabrodo.

Io credo che possiamo fare tanto anche da semplici cittadini, rifiutando di acquistare questi prodotti, facendo scelte consapevoli che forse costano un euro in più ma che preservano la nostra salute e sostengono l’economia locale”.

(da Enrico Tricarico – tratto dal web).