Una opportunità per il reinserimento nel mondo del lavoro: la potatura policonica in campo con MalaChianta.

Potatura di produzione dell’olivo a vaso policonico da terra.

E’ stato questo l’argomento che ha caratterizzato la giornata in campo, dei soci di MalaChianta con Raffaele Antonello della Cooperativa Sociale TerraRossa, potatore policonico di professione, che ha dedicato qualche ora della sua mattinata in agro di Treppuzzi, a spiegare i vantaggi di questa pratica e mostrare come si procede all’impostazione di un albero policonico. Presenti in campo anche due maestri dell’arte delle potature in pensione di Squinzano, per supportare e consigliare al meglio il gruppo di soci  registrati a MalaChianta nella banca dati del Registro delle Terre e delle risorse umane. Presente il Presidente dell’Ass. Salento Sostenibile, Roberto Polo, con il quale collaboriamo per il progetto del reinserimento, dei giovani e meno giovani, nel mondo del lavoro. Questa tecnica di potatura offre opportunità anche alle donne che voglio cimentarsi e lavorare in questo settore.

Vi spieghiamo meglio i principali obiettivi di una potatura policonica.

  • La sicurezza nei luoghi di lavoro
  • La restituzione della bellezza del paesaggio
  • Rendere sostenibile la coltivazione dell’olivo.

I Benefici che sono: 

  • Operare in sicurezza
  •  Risparmiare tempo/soldi
  • Prospettiva di una maggiore produzione
  • Economizzare e facilitare i tempi di raccolta
  • Ridurre i tempi di potatura negli anni successivi al primo
  • Utilizzare strumenti manuali da terra
  •  Uniformare il paesaggio nelle zone olivetate

Una vecchia/nuova pratica. La “Potatura di produzione dell’olivo a vaso policonico da terra”, applica la tecnica detta “alla Roventini” in modo semplificato, per cui non inventa nulla. L’innovazione consiste nel potare da terra in sicurezza, con strumenti telescopici e con notevole risparmio di tempo. Nel passato le grandi proprietà, attraverso il proprietario o con il fattore, obbligavano i potatori ad agire in modo univoco. Oggi lo spezzettamento delle proprietà a favore soprattutto di hobbisti senza formazione, ha creato anarchia assoluta nella potatura dell’olivo.

Per la potatura di produzione si utilizzano le forbici e i seghetti, gli svettatoi e i seghetti telescopici, utensili manuali e sicuri. Non servono più le motoseghe, i compressori, le forbici elettriche o pneumatiche, ma soprattutto non serve più la benzina e il gasolio per l’alimentazione delle macchine per la potatura. Non occorre essere drastici, per cui il passaggio di tecnica può essere graduale. Si va verso l’utilizzo di strumenti manuali da terra e zero inquinamento (anche acustico).

La Pianta, con la costruzione di un cono, con la punta rivolta verso l’alto sul ramo principale, la linfa ha la possibilità di scorrere fino alla cima, senza trovare ostruzioni, riducendo l’emissione di nuovi rami. Le ostruzioni nel percorso della linfa (troncature) fanno emettere una grande quantità di nuovi rami (succhioni) dei rami principali e sui secondari. Con minore emissione di rami, si riduce il tempo di potatura dell’anno successivo e la differenza può raggiungere le dimensioni di 10/15 succhioni (ramo principale troncato) contro 1/5 (ramo principale con la cima)

Si pota senza scala, da terra c’è una visione completa della pianta e si riduce fortemente il rischio di caduta, Dalle scale prima o poi si cade. A volte va tutto bene, altre no. Operando dalla scala, spesso capita di sporgersi oltre il lecito per non riposizionarla, ogni anno, da secoli, la potatura e la raccolta delle olive causano invalidità e morte, oggi la tecnologia ci è venuta incontro ed è giusto adeguarsi.

Potare un ulivo in produzione, in circa 10 minuti, significa 5/6 piante in 1 ora.

Possiamo fare dei conti: 40/48 piante al giorno (vaso policonico da terra) 24/32 piante al giorno (altri tipi di potatura, con scala, forbice e seghetto). Con le piante impostate, a regime, ci sarà una minore emissione di rami e foglie per cui avremo una minore quantità di potatura da eliminare. Risparmio del 35/40% di tempo/soldi, vi sembra poco?

Non dimentichiamo con chi abbiamo a che fare

  •  L’ olivo è una delle piante più antiche del mondo.
  • Nel suo habitat è pressoché indistruttibile.
  •  Atena vinse il concorso indetto da Giove perché con la pianta dell’olivo ricavò l’olio che illuminò quella che oggi è Atene.
  • La colomba portò a Noè un ramoscello di olivo e segnalò la fine del diluvio universale

Siamo una Regione a vocazione turistica e pertanto dovremmo lasciare ai nostri ospiti un’immagine unica. A causa della mancanza di formazione, con la potatura abbiamo stravolto il paesaggio. Il turista a seconda di dove rivolge la macchina fotografica porta a casa un’immagine diversa dello stesso territorio.

CONCLUSIONI Tutti siamo tagliatori Tutti possiamo diventare potatori.

Un ringraziamento particolare oltre a Raffaele, Roberto Gino e Pietro, ai proprietari di Trepuzzi che ci hanno ospitato e permesso la dimostrazione in campo.