La spremuta d’arancia (o succo d’arancia) veniva considerata dai nostri nonni come una vera e propria panacea che può essere in grado di rinforzare l’organismo e sostenerlo nella battaglia contro colpi di freddo e lievi malanni stagionali.
Ma come si prepara una spremuta a regola d’arte?
In casa o al bar, il fattore più importante per ottenere una spremuta ricca di vitamine e dal sapore zuccherino è la scelta della materia prima, le arance.
Da prediligere sono sempre quelle con la buccia sottile, poiché ricche di succo e più semplici da spremere.
Da qualità diverse di arance si possono ottenere succhi con caratteristiche organolettiche molto differenti: ricorda che puoi variare la tua spremuta in base alla disponibilità stagionale della frutta e ai tuoi gusti, sperimentando nuovi sapori per arricchire le tue colazioni durante tutto l’anno.
La vitamina C è idrosolubile, per cui passa quasi interamente nel succo quando spremiamo un’arancia o altri agrumi. Ma è molto sensibile all’ossidazione e si danneggia rapidamente a contatto con l’ossigeno e con l’esposizione alla luce.
È importante, perciò, bere la spremuta subito dopo averla preparata. Se aspettiamo anche solo dieci minuti, il contenuto di vitamina C potrebbe già essersi dimezzato.
Per questa ragione, soprattutto al bar, dobbiamo chiedere che le arance vengano spremute al momento e rifiutare, invece, la spremuta preparata in precedenza nella caraffa.
O meglio ancora, preferire il frutto intero, in modo da mangiare anche la sua fibra, contenuta nelle parti bianche che spesso vengono scartate.
Fonte: Dottoressa Raffaella Guadalupi Biologa Nutrizionista Lecce
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