Lavorare nell’agricoltura. Registrarsi a MalaChianta per cercare lavoro.

Lavorare nell’agricoltura.

Lavorare in agricoltura per MalaChianta significa riprendersi la terra, favorire il ricambio generazionale, creare opportunità con un progetto che parte dalla registrazione fino ad arrivare alla produzione, trasformazione e la promozione del prodotto, significa disobbedire ad un sistema che favorisce solo le multinazionali, basato sullo sfruttamento dei territori e il declassamento dell’individuo.

In questo articolo vi daremo  informazioni dettagliate utili per chi intende lavorare in agricoltura, come cercare lavoro in questo settore, e a cosa si ha diritto.

Le attività agricole hanno carattere stagionale da 10 a 30 giorni annuali, si richiedono soprattutto persone agili per seminare, raccogliere, tagliare, selezionare e imballare. La raccolta della frutta e della verdura, la vendemmia, l’organizzazione delle raccolte e la loro conservazione, il fieno le messi, la trasformazione del prodotto agro – alimentare rappresentano un’opportunità di lavoro che non è stabile e permanente, costituisce una possibilità di guadagno oltre alla significativa esperienza lavorativa. I viticoltori hanno bisogno di migliaia di giovani per la vendemmia, propongono dei lavori quali: tagliatori d’uva, portatori e svuotatori, ecc. La stagione della vendemmia comincia verso il 15 settembre, inizio ottobre e a volte più tardi, a seconda delle stagioni, ogni campo di vendemmia dura circa tre settimane, la enumerazione si bassa sul salario minimo SMIC (6,21 Euro lordi all’ora).

Per lavorare in agricoltura non viene richiesta alcuna qualifica particolare, almeno per ciò che concerne il lavoro di raccolta, per la guida di macchine agricole o per compiti specifici come: il taglio, l’esperienza nel settore costituisce titolo preferenziale. Le opportunità non sono molte, perché spesso si utilizza manodopera locale e confermare gli assunti delle passate stagioni.

I lavori agricoli sono faticosi fisicamente e le giornate di lavoro sono lunghe e necessitano quindi di una buona resistenza fisica. Il lavoro agricolo si svolge all’aperto con qualsiasi condizione meteorologica (vento, pioggia, sole o neve), le giornate iniziano per tutte le raccolte il mattino presto. Negli ultimi anni questo lavoro è svolto in prevalenza da personale straniero, extracomunitario che spesso viene reclutato in campi di accoglienza o tramite strutture ecclesiastiche.

I vari tipi di coltivazioni si differenziano in base alla stagione e quindi i periodi di raccolta variano.

Per cercare lavoro in questo settore è utile rivolgersi ad associazioni come MalaChianta, per un agricoltore è difficile stabilire esattamente di quanta manodopera avrà bisogno al momento della raccolta a causa della variabilità della produzione, delle condizioni climatiche, ecc. il registro delle terre torna utile alle aziende che possono consultare, nel momento in cui sono in cerca di manodopera nel settore.

Chi intende lavorare in agricoltura può iscriversi nel registro di MalaChianta. Chi si iscrive nel registro ha la possibilità di lavorare nei seguenti ambiti : immagazzinaggio, raccolta, cernita, potatura, carrista, ecc. L’iscrizione è indispensabile, oltre che gratuita, per ottenere una proposta di assunzione regolare da parte delle aziende associate, anche per pochi giorni, inoltre non c’è nessun impedimento all’iscrizione anche se si è studenti e si vuole lavorare solo per un breve periodo.

LA  RETRIBUZIONE:

La retribuzione , così come ogni settore economico, varia in funzione delle mansioni espletate dal soggetto prestatore, dalle proprie conoscenze e dal relativo inquadramento. In agricoltura vigono i contratti provinciali di lavoro, i quali a integrazione e miglioramento del contratto collettivo nazionale di lavoro, prevedono una declatoria di figure professionali ben definito in aree professionali che ne elencano le relative mansioni , le retribuzioni e una serie di altri elementi diretti e indiretti di incidenza sulla paga di fatto (indennità di mensa, trasferta, vitto e alloggio, ecc..)

L’ INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE IN AGRICOLTURA:

E’ un sussidio economico che ricevono per un certo periodo i lavoratori disoccupati con determinati requisiti. Ne esistono di diversi tipi, che si differenziano per i requisiti richiesti, per la % della retribuzione cui si ha diritto e la durata massima di riscossione dell’indennità. L’indennità viene erogata dall’Inps a seguito di apposita domanda da parte del lavoratore , che deve essere inviata telematicamente tramite pin o tramite delega a un professionista abilitato entro e non oltre il 31 marzo dell’anno successivo a quello cui si riferisce l’indennità.

Disoccupazione operai a tempo indeterminato ( OTI ), requisiti:

  • Anzianità assicurativa di almeno due anni come dipendenti agricoli (compreso quello per cui è richiesta l’indennità)
  • Accreditamento nell’anno per cui è richiesta l’indennità e nell’anno precedente di almeno 102 contributi giornalieri

A cosa si ha diritto:

  • Al 30% della retribuzione effettiva .
  • Numero di giornate pari a quelle lavorate nei limiti del parametro di 365 giornate.

Disoccupazione operai a tempo determinato ( OTD ), requisiti:

A seconda dei requisiti dei quali sono in possesso, gli OTD possono fruire alternativamente del trattamento di disoccupazione :

° ordinaria, riservata ai lavoratori saltuariamente occupati e stagionali ;

° speciale, per coloro che possono vantare un maggior numero di giornate di lavoro nell’anno. In entrambi i casi, è richiesto che l’OTD sia in possesso di un’anzianità assicurativa di almeno 2 anni (compreso quello per cui è richiesta l’indennità), prevalentemente come dipendente nel settore agricolo.

A cosa si ha diritto:

disoccupazione Requisiti Misura Durata
Ordinaria Accreditamento nell’anno per cui è richiesta l’indennità e nell’anno precedente di almeno 102 contributi giornalieri 40 % della retribuzione assoggettata a contributi ·         per un numero di giornate pari a quelle lavorate entro il limite massimo di 365 (366) giornate annue dalle quali si dovranno detrarre: le giornate di lavoro dipendente agricolo e non agricolo; le giornate di lavoro in proprio; le giornate indennizzate ad altro titolo, quali malattia, maternità infortunio etc.; e quelle non indennizzabili quali espatrio definitivo etc;
Speciale -Almeno 101 giornate di lavoro nell’anno cui si riferisce la prestazione      ————————————- Almeno 151 giornate di lavoro nell’anno cui si riferisce la prestazione 40 % della retribuzione assoggettata a contributi ·         per un numero di giornate pari a quelle lavorate entro il limite massimo di 365 (366) giornate annue dalle quali si dovranno detrarre: le giornate di lavoro dipendente agricolo e non agricolo; le giornate di lavoro in proprio; le giornate indennizzate ad altro titolo, quali malattia, maternità infortunio etc.; e quelle non indennizzabili quali espatrio definitivo etc;