La superficie dei boschi in Italia aumenta di 587mila ettari. E nel Salento? A Squinzano?

In 10 anni la superficie boschiva italiana è aumentata di circa 587mila ettari per complessivi 11 milioni di ettari. Questo consente di assorbire 290 milioni di tonnellate di Co2 in più.

Sono i dati dell’Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio realizzato dall’Arma dei carabinieri e dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

Le Regioni che maggiormente contribuiscono al volume complessivo dei boschi italiani sono la Toscana, il Piemonte e la Lombardia, rispettivamente con il 10.4%, il 9.8% e l’8.7% del totale.

I boschi, calcola l’inventario, coprono il 36,7% del territorio nazionale, i metri cubi di biomassa espressi in valori per ettaro sono passati da 144,9 a 165,4 metri cubi.

Importanti i dati sulla quantità di Co2 sottratta all’atmosfera, che passa da 1.798 milioni di tonnellate a quota 2.088 milioni corrispondente a 569 milioni di tonnellate di carbonio organico trattenuto nella biomassa e nel legno morto.

“L’anidride carbonica è il gas serra maggiormente responsabile dell’innalzamento globale delle temperature, sottratta dall’atmosfera – spiegano i carabinieri forestali -. Le foreste svolgono un ruolo essenziale nel garantire gli equilibri naturali e ambientali globali”.

Sono di fatto una vera e propria macchina biologica che cattura carbonio e lo immagazzina nelle sue fibre, mantenendolo bloccato per tempi lunghissimi: un metro cubo di legno secco contiene circa 260 kg di carbonio, pari a circa metà del suo peso.

Ecco perché una delle funzioni riconosciute alla foreste è la loro capacità di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e a regolare il clima.

Riforestazione nel Salento

Il territorio salentino è fortemente minacciato dalla desertificazione, dal fenomeno del disseccamento rapido delle piante, e dallo sfruttamento scellerato del territorio anche attraverso l’uso massiccio di pesticidi, l’elevato stato di abbandono delle terre lasciate incolte, e da innumerevoli incendi che questo anno ha visto distrutte intere aree.

A luglio nel Salento il Presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, ha invitato i Sindaci dei comuni salentini a partecipare ad un progetto di riforestazione che vede la collaborazione dell’Università del Salento.

Lo scorso martedì 7 settembre, nella Sala consiliare di Palazzo Carafa, a Lecce, Provincia di Lecce e Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino, hanno chiamato all’appello 28 sindaci del Salento con l’obiettivo di coinvolgerli attivamente nel Programma di “Rigenerazione Sostenibile” partendo dalla riforestazione del territorio.

I Comuni coinvolti nell’incontro, Lecce, Arnesano, Campi Salentina, Caprarica di Lecce, Carmiano, Castrì di Lecce, Cavallino, Copertino, Guagnano, Lequile, Leverano, Lizzanello, Melendugno, Monteroni, Novoli, Salice Salentino, San Cesario, San Donato, San Pietro in Lama, Squinzano, Surbo, Trepuzzi, Veglie, Vernole, Porto Cesareo, Sannicola, Seclì e Taurisano.

L’adesione al progetto era stata prorogata al 20 settembre 2021, attendiamo di capirne gli sviluppi e in cosa consiste il coinvolgimento dei comuni, quali saranno concretamente gli interventi per cantierizzare il progetto.

Riforestazione a Squinzano

Recentemente a Squinzano sono stati abbattuti 39 pini adiacenti la linea ferroviaria di via Benedetto Croce.

Un anno fa in una diretta sulla nostra pagina furono messe in evidenza, con l’aiuto del Dott. Massimo Musarò Agronomo, le criticità che hanno reso necessario l’abbattimento dei pini, la nostra richiesta all’amministrazione di allora, in qualità di associazione, fu quella di individuare un’area idonea ad ospitare nuove piante che potessero sostituire e rimpiazzare a parità di numero quelle estirpate.

Estirpate anche le piante in via Lecce all’istituto comprensivo De Amicis, quelle in via Raffaello Sanzio, e sottolineamo lo stato precario dei pini in via Lecce angolo via Pasubio completamente secchi.

È evidente la necessità di nuove aree da destinare al verde che ne migliorano l’ecosistema e la qualità della vita di tutti, tenendo ben presente la vicinanza della centrale di Cerano. Necessitano parchi naturali capaci di ospitare anche gli animali da compagnia.

Auspichiamo che la chiamata al raduno del Presidente della Provincia porti a dei risultati concreti, attendiamo notizie in merito, in alternativa si potrà sempre agire da singoli cittadini o associazioni.

Serve più verde meno pannelli solari, più verde urbano e meno condizionatori ma di questo ne parleremo nel prossimo articolo.

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