Fave secche con la buccia

Nell’antichità storica, per tutto il Medioevo e fino al secolo scorso, le fave secche cotte in svariati modi hanno costituito la principale base proteica alimentare di molte popolazioni del Sud Italia.

Già coltivate nell’età del bronzo, nell’antichità era conosciuto e apprezzato, anche se era circondato da “una macabra nomea”.

Nell’antica penisola ellenica si riteneva, infatti, che Cerere avesse donato a una città dell’Arcadia i semi di tutti i legumi tranne quelli delle fave, cui era legata la superstizione di “albergare le anime dei morti”, credenza avvalorata anche da Pitagora.

Al tempo dei Romani erano consumate secondo le ricette di Apicio, che le voleva assieme a uova, miele e pepe, prima di mescolarle a erbe e salse.

Inoltre, durante le feste dedicate alla dea Flora, protettrice della natura che germoglia, i Romani le gettavano sulla folla in segno di buon augurio.

Ma a festeggiamenti conclusi questo legume tornava ad essere ritenuto impuro in quanto utilizzato nei riti religiosi come cibo per i defunti, usanza simile a quella dei greci.

Le fave, ricchissime di sali minerali, costituivano per le popolazioni contadine , la sopravvivenza, il serbatoio di energie per poter affrontare il duro lavoro dei campi. Spesso l’unica risorsa in tempo di guerre o carestie.

Attualmente rimane un alimento molto importante nella dieta di diversi popoli del Nord Africa.

Al giorno d’oggi è, senz’altro, un pasto salutare, corroborante e gratificante. Ricche di proteine e povere di grassi, le fave secche sono un ingrediente versatile.

Un vero “comfort food”per le sere invernali, da poter preparare in anticipo e trovare pronto quando si ritorna , troppo stanchi e troppo tardi, per poter mettere a tavola qualcosa di decente.

Come tutti i legumi essiccati necessitano di ammollo. Le fave secche con la buccia vanno ammollate in acqua e bicarbonato per almeno 24 ore, quelle decorticate per almeno 12 ore, mentre quelle spezzate per almeno 5 ore.

Il tempo di cottura delle fave secche varia in base all’utilizzo. Il minimo resta comunque un’ora per zuppe e minestre, fino ad arrivare alle 2 ore di purè e creme.

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Le ricette più buone

Minestra del Frantoiano

Ingredienti:

200g di fave invece con la buccia
50g fave bianche
Foglie di alloro
Pomodoro
Cipolla
aglio
Sedano
Prezzemolo
Sale
500g di cime di cavoli
Olio extravergine di oliva

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Procedimento:
Lessare a fuoco lento le fave secche con la buccia insieme alle fave bianche, ben coperte di acqua.

Condire con sale foglie di alloro, pomodori, cipolla affettata, uno spicchio di aglio, sedano, prezzemolo, e cuocere per almeno due ore.

Lessare 500g di cime dei cavoli, scolare e aggiungerle alle fave già versate in una sperlunga.

Servire insieme fette di pane casereccio condite con olio.

Curiosità: nei frantoi, venivano immerse nell’olio appena spremuto, da qui il nome della pietanza.

Fave secche Pizzicate

Ingredienti:

350 gr di fave con la buccia
300 gr di patate
uno spicchio di aglio
4-5 pomodorini
una cipolla
3-4 cucchiai di olio Evo sale q.b.

Procedimento:

Mettete le fave a bagno dalla sera prima con un cucchiaino di bicarbonato per rendere la buccia più morbida. Prima della cottura sciacquate sotto acqua corrente.

Mettete le fave in una
pentola (preferibilmente di creta) aggiungete le patate sbucciate e tagliate a spicchi, la cipolla,  l’aglio e i pomodori privati dei semi.

Coprite con l’acqua e fate cuocere a fuoco moderato per un’oretta. Man mano che l’acqua si assorbirà, aggiungetene dell’altra.
A cottura quasi terminata aggiungete il sale e l’olio. Dovete continuare la cottura fino a quando le fave saranno cotte.

Un suggerimento: Se volete potete accompagnare questo piatto con della verdura lessa e condita con olio, tipo cima di rapa o cicorie, oppure del cavolo e cicorie fatte saltare in padella con del pomodorino.

Insalata di fave secche con la buccia

Ingredienti

250 g Fave secche con la buccia
1 Carota
1 Cipolla
1 Costa di sedano
Olio extravergine d’oliva
Aceto di vino bianco
Sale
Pepe
Origano

Preparazione

Mettere a bagno le fave secche con la buccia per tutta la notte dentro una bacinella piena di acqua.

Al momento di cuocerle incidere la buccia con un coltello in corrispondenza dell’estremità dell’attaccatura al baccello.

Metterle nella pentola assieme ad una cipolla sbucciata, una carota pelata e ad una costa di sedano ben pulita.

Aggiungere dell’acqua fino a coprirle abbondantemente e cuocere per venti-venticinque minuti a partire dal fischio.

Far sfiatare la valvola della pentola a pressione e con una schiumarola scolare tutte le fave e metterle in una ciotola.

Non gettare il brodo di cottura con le verdure. Se frullato con il frullatore ad immersione e aggiungendo un po’ di sale potrete utilizzarlo come base per una minestra da leccarsi i baffi.

A questo punto decidete se sgusciare le fave o lasciare che i commensali le sbuccino a tavola.

Condirle con olio extravergine di oliva, sale, pepe, aceto di vino bianco e origano secco possibilmente siciliano.

Servire con un contorno di verdure di stagione.

Qualche consiglio:

L’insalata di fave secche con la buccia si può conservare in frigorifero per 2-3 giorni. Anzi il giorno dopo sarà ancora più buona. Basterà scaldare un paio di minuti al microonde per gustarla in tutta la sua semplice bontà.

Fave e salute

Aiutano a perdere peso, sono un alimento ipocalorico, povero di grassi e ricco di acqua, quindi adatto a chi deve perdere peso e mantenersi in forma. Aiutano a stimolare il senso di sazietà, grazie alla presenza di fibre e di proteine

Utile per contrastare la stitichezza.

Aiuta a contrastare la sintomatologia presente nei malati di Parkinson ossia tremori, difficoltà e rigidità nei movimenti.

In gravidanza aiutano a contrastare la carenza di acido folico, di cui sono ricche, importante per evitare alcune malformazioni fetali, come la spina bifida, fondamentale per la crescita e lo sviluppo neuronale.

Abbassano il colesterolo e il glucosio ematico, stabilizza i livelli di glicemia.

Il potassio delle fave permette di contrastare la ritenzione idrica, favorendo la diuresi, effetto positivo anche per chi soffre di pressione alta, in quanto, eliminando l’acqua in eccesso, la pressione si abbassa.

Utile contro l’inestetismo della cellulite, causata soprattutto da una tendenza eccessiva ad accumulare liquidi.