Come costituire una cooperativa

In tempi di crisi, aprire una cooperativa può essere una buona opportunità di occupazione. Chi decide di avviare un’impresa di tipo cooperativo mette al primo posto la volontà di fare comunità, di stringere collaborazione con altre persone, di realizzare qualcosa di duraturo. Costituire una cooperativa è un modo per diventare imprenditori di se stessi.

I passi giusti per aprire una cooperativa

cooperativaSe si hanno le idee chiare si può cominciare preparando un business plan, da soli o con l’aiuto di un’associazione di cooperative. Per quanto riguarda lo statuto, vi sono statuti-tipo che ognuno adatta a quello che ritiene più adeguato alle proprie attività. A volte, la via più semplice è quella di allearsi ad una cooperativa già esistente per agevolare gli adempimenti burocratici e gli studi di fattibilità con servizi e convenzioni a tariffe agevolate.

Il passo successivo è di prendere contatto con il notaio, che verifica la congruità dello Statuto in base al Codice civile. La tempistica della procedura dipende dallo svolgimento di più passaggi: la convocazione del notaio, il deposito alla Camera di Commercio, la richiesta del codice fiscale e l’apertura della partita Iva. Le spese oscillano tra i 2000 e i 3500 euro. Nei vari territori esistono forme di sostegno alle start up, con agevolazioni per abbattere i costi di avvio.

Dal punto di vista burocratico, per costituire una cooperativa occorrono almeno tre soci. E’ necessario redigere l’Atto costitutivo e lo Statuto per atto pubblico. Serve l’iscrizione nel Registro delle Imprese. Bisogna richiedere l’attribuzione del codice fiscale e l’apertura della partita Iva. L’inizio dell’attività va comunicata sia all’Agenzia delle Entrate che alla Camera di Commercio. Inoltre la cooperativa va iscritta all’apposito Albo delle cooperative.

Una cooperativa si costituisce quando un gruppo di persone si mette insieme per ottimizzare i costi e soddisfare un bisogno comune.  Il lavoratore diventa imprenditore di se stesso e determina insieme agli altri soci (lavoratori come lui) i costi, la ripartizione degli utili, le modalità e le forme di organizzazione dell’impresa.

In cosa differisce una cooperativa da un’impresa di capitali? La differenza principale sta nelle modalità di “governance”: mentre il titolare di un’azienda può trasferire la proprietà ai figli, nelle cooperative questa è sempre in capo all’assemblea dei soci, che prende tutte le decisioni. Come gli altri tipi di impresa, la cooperativa ha la finalità di realizzare utili ma, a differenza delle società private, restano in cooperativa.

A chi conviene aprire una cooperativa di lavoro

La forma della cooperativa è una grande opportunità per i giovani. Conviene a chi ha una buona idea e per metterla in pratica vuole lavorare con persone con cui condivide un principio: mettere al primo posto la collaborazione, e non il criterio gerarchico.

La cooperativa non è fatta per arricchirsi ma, se si lavora bene, si ottengono utili costanti e duraturi. Ciò non vuol dire che si guadagna meno rispetto ad altre aziende, ma che il guadagno non è al primo posto: sono prioritari altri obiettivi.

Le cooperative hanno alcuni vantaggi fiscali. Infatti, parte degli utili non viene distribuita tra i soci, ma viene nuovamente investita nell’impresa per garantirne la continuità nel tempo, favorire le nuove generazioni, creare nuove opportunità di crescita e occupazione. Lo Stato decide di “premiare” il ruolo sociale dell’impresa cooperativa, detassando questa parte di utili.

Si possono aprire cooperative in diversi settori: nella grande distribuzione, in ambito bancario, nell’agricoltura, nei servizi. E’ anche possibile aprire una cooperativa per recuperare un edificio e farne un centro di ritrovo oppure un ristorante, oppure per acquistare un terreno agricolo e avviare una fattoria didattica.

Esistono anche cooperative di comunità, che devono avere come esplicito obiettivo quello di produrre vantaggi a favore di una comunità (ad esempio un quartiere o un paese). A volte, si tratta dicooperative tra professionisti (avvocati, giornalisti, architetti), che si mettono in proprio sfruttando questa formula, che permette loro di associarsi e presentare al cliente un’offerta globale di servizi.

Il 90% delle persone che lavorano in cooperativa ha oggi un contratto a tempo indeterminato.